Folletti: chi sono, dove vivono e cosa mangiano

Folletti: il loro mondo, chi sono, dove vivono, cosa mangiano. L’origine risale alla mitologia e al folklore

Folletto: chi sono, dove vivono e cosa mangiano
I Folletti sono creature fantastiche presenti in molte tradizioni popolari e mitologiche. Sono spesso descritti come piccole figure umane con ali, orecchie a punta e caratteristiche fisiche simili a quelle di alcune specie di animali. I folletti sono spesso associati con la natura e sono descritti come esseri magici e astuti. In alcune tradizioni, i folletti sono considerati creature benigne e protettrici, mentre in altre sono visti come esseri malevoli e ingannevoli.

I Folletti sono stati a lungo oggetto di leggende e racconti popolari in diverse culture in tutto il mondo. Non esiste una descrizione univoca dei folletti, poiché sono presenti in diverse culture e tradizioni, e ognuna di esse ha la propria visione di queste creature.

I Folletti, tipiche della tradizione popolare, sono raffigurate come esseri piccoli, burloni, agili e sfuggenti, capaci di volare e di rendersi invisibili. Di carattere allegro e scherzoso, abitano in tane nei boschi (soprattutto di conifere) o presso le case degli uomini (nei cortili e nei granai). Escono quasi sempre solo di notte per divertirsi a fare dispetti alle bestie delle stalle e a scompigliare i capelli delle belle donne, a disordinare gli utensili agricoli e gli oggetti delle case.

Le tradizioni sui folletti variano notevolmente a seconda della cultura e della regione in cui si trovano. Ad esempio, in Europa, i folletti sono spesso descritti come esseri magici e astuti, associati con la natura e spesso in grado di aiutare o proteggere le persone. In Irlanda, ad esempio, i folletti sono spesso descritti come esseri benevolenti e protettivi, e si dice che possano aiutare le persone che hanno bisogno di aiuto o che hanno bisogno di un consiglio. In altre parti d’Europa, invece, i folletti sono spesso visti come creature malevoli e ingannevoli, e si dice che possano portare sfortuna o causare problemi alle persone.

In altre parti del mondo, le tradizioni sui folletti sono simili a quelle europee, con alcune differenze. Ad esempio, in Nord America, i folletti sono spesso descritti come esseri magici e astuti, associati con la natura e spesso in grado di aiutare o proteggere le persone. Tuttavia, in alcune culture indigene del Nord America, i folletti sono visti come esseri malevoli e pericolosi, e si dice che possano portare sfortuna o causare problemi alle persone.

Nonostante possano essere facilmente confusi con i nani, i folletti si distinguono per alcune particolarità:
  • La loro malizia, il loro scherzare e il loro riso sonoro sono ben conosciuti, tanto quanto la loro suscettibilità.
  • Trascorrono gran parte del loro tempo divertendosi e correndo dietro i folletti femmina.
  • All’occasione si mostrano lavoratori e guerrieri.
  • È difficile stabilire il loro carattere in ragione del grande numero di ruoli che può ricoprire: legato alla foresta, all’acqua, all’aria, alle dune o ai prati, protettori del focolare, dei bambini e degli animali, demoni notturni, ladri banditi, luridi insaziabili, è sopravvissuto attraverso racconti e scritti di folclore popolare, trasmessi per tradizione orale durante i secoli.
  • Sono generalmente notturni, il mondo gli appartiene dopo le 11 di sera fino a 2 ore dopo la mezzanotte.
  • Non sono immortali.

La loro prima descrizione fu quella dell’inglese Gervasio di Tilbury, verso il 1210, il quale affermò che i “nuitons” avevano l’aspetto di vecchietti con la faccia ridente, erano vestiti di stracci cuciti insieme e erano alti mezzo pollice (meno di 2 cm). I folletti, infatti, proprio come i nani, sono quasi sempre visti come “vecchi e piccoli“, ma non sempre quanto quelli di Tilbury.

Pierre Dubois, invece, diceva che “niente è più complicato che descrivere un folletto“, ma evocava una taglia “da un mezzo pollice a 30 cm“, la presenza di capelli folti e di una barba “che cresce da 300 anni“, vestiti di stracci verdi e bruni, di (poulaines) e con un cappello appuntito rosso o verde sulla testa.

I vestiti dei folletti

Gli abiti del folletto hanno un’importanza particolare, un buon numero di storie riporta che sono vestiti di stracci e che offrir loro dei vestiti nuovi provochi la loro scomparsa. Claude Lecounteux ne citò una a Ibourg nel XIX secolo. Alcuni folletti si occupavano del cavallo grigio di un paesano, un valletto li sorprese e rivelò la loro presenza al proprietario dell’animale. Questo per ringraziarli offrì loro degli abiti ma i folletti non riapparirono mai più.

Racconti simili riguardano i Brownies d’Irlanda e di Scozia. Il Brownie delle Highlands scozzesi batteva il grano per dei fattori fino al giorno in cui, credendo così di ringraziarlo, questi ultimi gli offrì un cappello e un abito. Se ne andò con quei doni, aggiungendo che essi erano stati stupidi ad avergli regalato quelle cose prima che avesse portato a termine il suo lavoro.

Esiste anche una storia in cui Puck rivela che gli abiti che gli sono stati offerti rappresentano il salario che pone fine al suo periodo di penitenza.

Il carattere dei folletti

I folletti sono molto incostanti, da cui il nome folletto (“folle”, “pazzerello”). Possono, infatti, rendere molteplici servizi un giorno e commettere le peggiori stupidaggini l’indomani.

La loro asocialità è conosciuta nel Medioevo poiché Maria di Francia narra di un folletto catturato da un contadino e pronto a donargli tutto ciò che voleva se non lo avesse mostrato alla gente.

La maggior parte sono furiosi quando gli uomini li osservano, la peggiore delle situazioni è quella in cui qualcuno rivolge loro la parola, e desidera da loro una risposta.

I folletti ardennesi prendono poco la parola, e sempre per lasciare dei messaggi sgradevoli, a punto tale che il folletto è diventato un sinonimo di misantropo e taciturno.

Le Capacità dei folletti

Ai folletti vengono attribuire capacità magiche (come quella di predire il futuro). I loro sortilegi sono particolarmente pericolosi.

Un racconto molto conosciuto parla di un paesano vallone (nelle Ardenne) che tagliando il grano per ritirarlo prima della tempesta, vide il “nuton” del suo focolare domestico che lo aiutava trasportando una spiga alla volta. Infastidito, poiché lo giudicava un aiuto inutile, lo prendette in giro. Il “nuton” uscì dal suo silenzio e gli lanciò questa maledizione: “Spiga dopo spiga ti ho arricchito, spiga dopo spiga ti rovinerò!” (Raccolto da Jérôme Pimpurniaux). Nella parte successiva della rappresentazione, il paesano vallone perdette tutti i suoi possedimenti e finisce in rovina.

Una storia molto simile mette in scena un “donanadl” (folletto tirolese) che, seduto tra le corna della più bella vacca della Grünalm (“la tutta verde”, vallata delle Alpi tirolesi), vide il proprietario della mandria tentare di sottometterla. Egli lo maledisse dicendo “la Grünalm sarà privata d’acqua ed erba, e poi ancora d’acqua!”. Poco dopo, le sorgenti si inaridirono e l’erba non ricrebbe più.

I folletti possono anche rendersi invisibili, molto spesso grazie a un oggetto come un cappello o un mantello.

Essi utilizzano i loro poteri a beneficio delle persone virtuose, come in un racconto di Acheux, comune della Piccardia, raccolto da Henry Carnoy, nel quale un gobbo aiutava una banda di folletti a conoscere l’ultimo giorno della settimana, i quali, per ringraziarlo, gli tolsero la gobba. Un altro gobbo avendo appreso il fatto incontrò un altro gruppo di folletti e mischiò i giorni: essi lo punirono mettendogli un’altra gobba.

Un racconto fiammingo, infine, parla di folletti che si stabilirono in una cascina a Linden, costruirono una torre sopra una chiesa in un mese in cambio di un po’ di nutrimento.

Infine secondo altre credenze, i folletti possono spostarsi molto più rapidamente degli uomini se si sentono in pericolo.

Come le fate, alcuni folletti rubano bambini umani dalle culle scambiandoli con uno di loro (delle volte ha l’aspetto di un bambino folletto, altre volte di un folletto molto vecchio). Per proteggersi dai furti di bambini, vengono citati molti metodi, uno dei quali è quello di acconciare il bambino con un berretto rosso che tradizionalmente è riservato ai bambini nati morti. Il folletto, credendo il bambino già morto, si suppone non importunerà il bambino.

Metamorfosi dei folletti

La capacità di modificarsi e cambiare di statura è una delle particolarità tipiche dei folletti. Il loro ritratto psicologico (taciturni, non amanti dell’essere visti…) spiega perché sono di piccola statura, ma è probabile che, in caso di minaccia, i folletti potessero crescere istantaneamente.

I folletti, poi, possono assumere anche le sembianze di animali e oggetti. Le loro metamorfosi animali sono varie, includendo soprattutto il cavallo, la rana, il gatto ed il serpente. Il folletto, inoltre, ha la capacità di cambiare gli altri in animali (in particolare in equini).

Folletto del focolare

Secondo la credenza, il “folletto del focolare” viveva in origine nella natura (degli abitanti sotterranei sotto le colline, nei boschi o dentro le radici dei grandi alberi) e scelse di stabilirsi in un’abitazione umana (generalmente una cascina) per mettersi al servizio dei suoi abitanti, causando a volte dei problemi, e giocando, di notte, nel camino. Sono chiamati “folletti domestici”.

I folletti del focolare si occupano di una varietà di lavori, in particolare per i cavalli da cui si prendono grande cura, ma anche per i bovini.

  • I “sotri Volschi” curano il bestiame cambiando la loro lettiera e dando alle vacche un foraggio appetitoso;
  • il “folletto della lingua svizzera” ruba agli altri fili di erba fresca per darli alla loro mucca preferita;
  • in bassa-Bretagna, “Teuz-ar-pouliet”, lo sbarazzino del mare, anche il bidone del latte.

I folletti sorvegliano e proteggono la propria casa nella quale gli abitanti gli rivolgono un grande rispetto. Inoltre, cucinano, consolano i bambini tristi, in poche parole si occupano di tutte le faccende domestiche del focolare con un’estrema efficienza. Possono sottomettersi a più persone, non escono e non si mostrano che la notte, e non dormono mai. Frequentavano le caverne e i soffitti, il sotto dei letti e gli armadi, e rovistavano tutto a contatto con gli oggetti in ferro.

I testi riportano che si nutrono di rane arrostite, e reclamano unicamente del cibo in cambio dei loro servizi: si tratta del latte (delle volte rappreso) o delle pappine a base di latte. L’amore smisurato del latte è il solo dettaglio alimentare che permette di riconoscere a colpo sicuro il folletto.

Metodi scacciare i Folletti

Il folletto è attento al minimo segnale di mancanza di rispetto e si rivolta in un momento contro le persone che prima serviva. Può difendersi ferocemente: un racconto di Plouaret riporta che un carrettiere ubriaco sfidò una sera il folletto della stalla, credendo che gli facesse una concorrenza sleale. L’uomo venne ritrovato il mattino impazzito, con la risata del piccolo essere che risuona nella sua testa e le membra tremanti. Infine, il folletto è anche una delle cause potenziali degli incubi. Questi sono i motivi per cui le persone desiderano a scacciare i folletti dai loro focolari con molteplici metodi (oltre al tradizionale uso dell’acqua santa e delle preghiere cristiane).

Uno dei metodi più classici consiste nel piazzare un recipiente pieno di cereali fini (nella regione di Alvernia si tratta di miglio, piselli o le ceneri, secondo Paul Sébillot) sul cammino del folletto. Se li rovescia egli è costretto a rimetterli a posto prima dell’alba e prima del canto del gallo e non tornerà più.

Un altro metodo, conosciuto per sbarazzarsi di quelli che infastidiscono le ragazze a partire dal XV secolo, è di arrivare a disgustarli. Il folklore belga consiglia di accovacciarsi su sterco in posizione di defecazione, e mangiare una tartina in questa posizione. Il folletto esclama disgustato qualcosa come: “Ah! Ti cakes èt magnes” (“Ah! tu defechi mentre mangi”). E se ne va per sempre.

La gran parte dei folletti sono conosciuti per le loro reazioni di orrore di fronte a ciò che evoca i bisogni naturali. È per questo che, nel Ducato di Limburgo, li si evita prima di stendere il letame.

In Italia, un modo per far fuggire il folletto è mangiare del formaggio seduto sul water dicendo: “Merda al folletto: io mangio il mio pane e formaggio e gli caco in faccia“.

Una storia belga parla di una giovane fanciulla infastidita da un folletto e dei suoi genitori che posano dei gusci d’uovo intorno a lei riempiti di ramoscelli. Vedendoli il folletto dice: “Ho visto i boschi della Bastogna, i campi della Frèyir, ma non ho mai visto tanti vasi mischiati” e partì per sempre.

Alcuni folletti del focolare possono vendicarsi dei tentativi fatti per scacciarli rovinando tutti gli arredamenti. In un racconto di Saint-Philbert-du-Pont-Charrault, una donna si sbarazza dei folletti che vengono presso il suo atrio riscaldando il treppiedi sul quale si posano. Più tardi la fata Mélusine rimpiazza uno dei figli della donna in sua assenza per vendicarli.