Square-Enix ha stilato la sua personale classifica delle 6 evocazioni più amate di Final Fantasy
Le 6 evocazioni più amate di Final Fantasy. Folklore e religione sono fonti di ispirazione a cui tantissime produzioni attingono, e le evocazioni di Final Fantasy non fanno eccezione. Chiamate con nomi diversi (Eidolon, Esper, Eikon), le evocazioni interagiscono con il giocatore “lato gameplay” (simil deus ex machina pronti a liberarsi dei nemici quando il protagonista è in difficoltà), “lato storia” (per coprire importanti ruoli). Square-Enix ha stilato la sua personale classifica delle 6 evocazioni più amate di Final Fantasy.
Ifrit
E’ ispirato al “Djin di fuoco” del folklore arabo. Nell’originale Final Fantasy IV (uscito su Super Nintendo) si chiamava proprio Jinn.
Shiva
Il nome Shiva deriva dalla divinità indiana che nella mitologia assume diverse forme umane di entrambi i sessi. Siccome nella mitologia Shiva passa molto tempo nelle glaciali montagne dell’Himalaya, da qui il potere del ghiaccio. Invece, il titolo di regina è da imputarsi alla lettura giapponese del nome (Sheba) che richiama l’omonima regina citata nella Bibbia, nel Corano e nel Kebra Nagast (la Regina di Saba).
Tomberry
Nel corso della serie, i Tomberry sono apparsi anche con altri nomi: Dinglberry su Final Fantasy V e Pug su Final Fantasy VI.
Odino
Nella mitologia norrena, Odino cavalca un cavallo con 8 zampe chiamato Sleipnir. In alcune sue rappresentazioni su Final Fantasy (ad esempio, in Dissidia Final Fantasy NT), Sleipnir ha più zampe (non più di 6).
Ramuh
Il co-director Naoki Hamaguchi ha spiegato che Ramuh sarebbe dovuto apparire in Final Fantasy VII Remake, ma è stato più volte rimosso per dare priorità ad altre evocazioni. La prima è stata l’evocazione di Leviathan, in omaggio alla demo di Final Fantasy VII originale che permetteva ai giocatori di usare il potente serpente marino nel Mako Reactor 1. La seconda evocazione è stata quella di Bahamut.
Bahamut
Bahamut è apparso in tutti i Final Fantasy tranne uno: Final Fantasy II.