Henry Lee Lucas, la storia del serial killer

Henry Lee Lucas è un serial killer statunitense accusato di 214 omicidi. Ha fatto coppia con Ottis Toole e con Becky

Henry Lee Lucas, la storia del serial killer
Henry Lee Lucas è nato il 23 agosto del 1936 a Blacksburg, un paese sperduto fra i monti della Virginia (Stati Uniti).

Il padre alcolizzato era un invalido che aveva perduto le gambe, e sbarcava il lunario vendendo penne e whisky di contrabbando. La madre, Viola, era una prostituta che portava a casa la maggior parte dei guadagni. Aveva già un altro matrimonio alle spalle, dal quale aveva avuto 7 figli.

Henry crebbe isolato dal resto della comunità, in un clima di estrema povertà (la casa era poco più di una capanna, senza luce né acqua) e violenza.

La madre lo picchiava e lo insultava fin dalla più tenera età. Lo costringeva, insieme con il fratello maggiore Andrew e con il padre invalido, ad assistere alle sue performance sessuali con i clienti, a casa, e si divertiva a mandarlo a scuola senza scarpe e con i segni dei pestaggi. Il primo giorno di scuola lo vestì come una bambina.

Un giorno Henry si rifiutò di compiere un lavoro, e lei lo colpì con un ciocco di legno. La botta fu talmente violenta che gli aprì una ferita in testa fino all’osso e lo mandò in uno stato comatoso per 3 giorni.

In seguito ebbe un altro grave incidente e perse la vista dall’occhio sinistro, poi sostituito da una protesi che peggiorò ancora di più il suo aspetto.

Dovendo accudire il padre invalido, Henry conobbe presto il piacere del whisky. A 10 anni era già un alcolizzato.

Bernie gli fece scoprire anche il sesso, portandolo un giorno in montagna e costringendolo ad accoppiarsi con un vitello morente, che lui stesso aveva sgozzato sotto gli occhi sconvolti del ragazzo.

L’associazione crudeltà-sesso scatta facilmente, e Henry iniziò a usare per i suoi sadici esperimenti sessuali degli animali, soprattutto cani.

Adolescenza, Prigione e Matricidio

Nel 1950 il padre di Henry morì per una polmonite (l’uomo era fuggito dalla casa in una notte d’inverno, dopo l’ennesimo spettacolo della moglie che faceva sesso con uno sconosciuto.

Quando Andrew scappò per arruolarsi in marina, Henry si decise a fare lo stesso. Andò a stare da alcuni parenti, poi da solo e lavorò come bracciante.

Nel 1952 fu arrestato per violazione di proprietà privata, danni e furto. Fu mandato in un istituto correttivo in Virginia, dove ebbe una relazione omosessuale con un compagno di cella.

Nel 1953 riuscì a passare alla sesta classe nella scuola del riformatorio. Scarcerato, lavorò ancora come bracciante, ma fu arrestato di nuovo per rapina e mandato al Penitenziario di Stato della Virginia.

Fuggì rubando una macchina e scappò fino in Michigan, dove fu arrestato e detenuto prima in Ohio e poi di nuovo in Virginia, per finire a scontare la pena.

Nel 1959 fu rilasciato e andò a vivere da Opal, una sua sorellastra. Conobbe Stella, una ragazza che aveva intenzione di sposarlo. Ma a ciò si opponeva con violenza la madre che aveva intenzione di costringerlo ad accudirla fino alla fine dei suoi giorni. Ci fu un litigio molto violento, durante il quale Stella fuggì, inorridita dalla situazione familiare di Henry.

La discussione tra madre e figlio continuò nell’appartamento di Opal, dove, ad alcune percosse di Viola, Henry rispose strangolandola e pugnalandola. Dopodiché fuggì impaurito in auto verso l’Ohio. La madre non morì subito, ma rimase in vita ancora per 48 ore. Quando Opal tornò a casa chiamò subito l’ambulanza, ma ormai per Viola non c’era più niente da fare.

Condanna, Formazione e Libertà

Henry venne condannato nel 1960 per omicidio di secondo grado a una pena fra i 20 e i 40 anni e inviato al Penitenziario Statale di Jackson, nel sud del Michigan, con la possibilità di uscire dopo pochi anni sulla parola.

Quegli anni furono per Henry un incubo senza fine. Era tormentato da voci e rumori che venivano dalla sua testa, dalla voce della madre che gli suggeriva di comportarsi male e lo spingeva a cercare il suicidio (Cosa che tentò per ben due volte, ma senza riuscirvi). Fu portato in un ospedale psichiatrico dove fu imbottito di medicinali e sottoposto a elettroshock.

Al ritorno nel penitenziario cercò di tranquillizzarsi e di inserirsi nell’ambiente carcerario, ma senza desistere dai suoi propositi omicidi. Si comportò bene e cominciò a studiare, leggendo in biblioteca e analizzando i dossier degli altri prigionieri, cercando di capire come fosse possibile evitare la cattura da parte della polizia dopo aver commesso un crimine.

Fu rilasciato anticipatamente nel 1970. Vagò senza posa per diversi stati (Maryland, Texas, Pennsylvania, Delaware, Virginia, West Virginia) cambiando molti lavori saltuari poco retribuiti.

Tentò per due volte la convivenza, ma entrambi i tentativi fallirono. Il primo fu con una donna sposata, che dopo un po’ scoprì che Henry violentava le sue due figlie. Il secondo fu con una cameriera d’albergo, ma la storia finì presto.

Cercò rifugio presso parenti, ma il suo arrivo destabilizzava sempre l’atmosfera familiare. Anche una sua sorellastra lo accusò di aver violentato le sue figlie. Henry fuggì con una vettura rubata e scappò in Florida. Arrivò a Jacksonville. Lì incontrò Ottis Toole e la sua vita precipitò ancor di più nella violenza e nella perversione.

Gli omicidi della coppia Ottis Toole ed Henry Lee Lucas

La coppia assassina cominciò ad ammazzare commessi e impiegati, se questi abbozzavano una resistenza.

Stando alle successive confessioni di Henry Lee Lucas, infatti, un giorno fecero irruzione in un piccolo negozio. Henry puntò una pistola calibro 22 alla testa della commessa, dicendole che se non avesse smesso di urlare l’avrebbe fatta fuori. Quindi la legò e la portò nel retro. Mentre Ottis era impegnato a svuotare il registratore di cassa, Henry si accorse che la donna si agitava, cercando di liberarsi. Come se niente fosse, le sparò.

Gli omicidi erano diventati un componente fondamentale del loro divertimento. Sembrava che facessero a gara per vedere chi fosse il più cattivo.

Ottis Toole confessò un altro crimine di quel periodo. Sulla interstatale I-35 inquadrarono lungo il bordo della strada un ragazzo e una ragazza. La loro auto era rimasta senza benzina e la coppia si stava dirigendo verso la più vicina stazione di servizio. Ottis fermò la macchina, scese e sparò 9 colpi al ragazzo, in testa e al petto, poi gettò il suo corpo in un canale di scolo che correva vicino alla strada. Lucas trascinò lei all’interno dell’auto e la stuprò ripetutamente mentre Toole guidava. Quest’ultimo però s’ingelosì. Frenò all’improvviso, prese la ragazza, la trascinò sull’asfalto e le sparò 6 colpi in testa. Quindi risalì in auto e, come se niente fosse, i due tornarono a Jacksonville, lasciando il cadavere in mezzo alla strada.

Henry Lee Lucas e la sua Becky

Quando Henry tornò a Jacksonville, trovò ad attenderlo Becky. Insieme i due decisero di gettarsi all’avventura e di migrare in California. Durante il lungo viaggio Henry ebbe occasione di uccidere ancora e di compiere un’altra esecuzione per conto della Mano della Morte. L’obiettivo era un avvocato del Texas che era sul punto di scoprire qualcosa sulla setta. Le modalità dell’omicidio lasciarono perplessi gli inquirenti: rispecchiava fedelmente l’omicidio che Henry aveva compiuto per entrare nella setta.

La coppia giunse in California senza soldi e affamata, girovagarono per l’Oregon e Washington senza meta. Henry Lee Lucas continuava a rapinare, stuprare e uccidere. Becky si accorse che la California non era il paradiso in terra, come pensava, e cominciò a protestare, dicendo di voler tornare in Florida.

Nel gennaio del 1982 facendo l’autostop, incontrarono un uomo, Jack Smart, che s’impietosì di loro. Gli diede rifugio, poi vitto e alloggio in cambio del lavoro di Henry nel suo negozio di antiquariato. In questo periodo Henry conquistò la fiducia dei vicini, s’impegnò nel lavoro prendendosi, ogni tanto, uno o due giorni di riposo per compiere una gita fuori città e soddisfare le sue voglie omicide.

Su proposta dei coniugi Smart, Henry e Becky decisero di accudire la madre della moglie di Smart, Kate Rich, a Ringgold in Texas. All’inizio tutto sembrava procedere per il meglio, ma ben presto Henry cominciò ad approfittarne, e quando pagò con assegni falsi i negozianti della zona, i parenti fecero irruzione nella casa di Rich. Trovarono l’anziana donna in uno stato pietoso, abbandonata in mezzo ai rifiuti e alla sporcizia. Henry e Becky furono cacciati.

Di nuovo sulla strada e senza un quattrino, incrociarono un predicatore di Stoneburg, il Reverendo Ruben Moore, che li accolse nella sua comunità religiosa, “La Casa della Preghiera”.

Becky imparò diversi mestieri, ma soprattutto cominciò a riflettere sulla sua vita alla luce degli insegnamenti cristiani. Riallacciò i rapporti con Kate Rich.

Le discussioni con Henry sulla loro vita senza futuro e sulla sua volontà di redimersi divennero sempre più violente. Henry capì che era pericoloso rimanere lì, così partirono per la Florida, dove Becky voleva tornare.

Nell’agosto del 1982 giunsero alla periferia di Demon County, in Texas, e lì, dopo un’ennesima accesa discussione, Henry uccise Becky a coltellate, poi ne stuprò il cadavere.

Senza soldi, tornò nella comunità religiosa di Moore, dicendo che Becky era scappata con un camionista. Kate Rich, che frequentava la comunità, non credeva alla sua versione. Lui, con una scusa riuscì a portarla su una strada deserta, e l’ammazzò a coltellate, poi la stuprò. La notte stessa tornò sul luogo del delitto, smembrò il cadavere e stipò i pezzi in sacchi d’immondizia. Fino all’alba rimase di fronte al grande forno della comunità a bruciare i resti, per poi sparire rubando l’auto del reverendo.

I parenti della Rich avvertirono della scomparsa della donna lo sceriffo della zona, Bill Conway. Nel frattempo Henry Lee Lucas era scappato in California, rifugiandosi dagli Smart. La polizia riuscì ad arrestarlo, però non poté trattenerlo senza prove e tornò a viaggiare in lungo e largo, lasciandosi dietro una scia di sangue, prima di tornare dal reverendo Moore, che nel frattempo era stato interrogato dallo sceriffo. Nella Casa della Preghiera avvenne l’arresto.

Processo e confessioni

All’inizio Henry non ebbe alcuna intenzione di confessare il delitto di Kate Rich, né tantomeno di far luce sulla scomparsa di Becky. Poi, però, il 15 giugno del 1983, chiamò a gran voce dalla cella in cui era rinchiuso. Disse che una luce aveva riempito la sua stanza e voleva confessare tutto.

La lista degli omicidi dei quali si dichiarò colpevole divenne sempre più lunga. In un primo tempo ne confessò 77 in 19 stati. In Texas giunsero inquirenti dagli altri Stati, per appurare il coinvolgimento di Henry in molti delitti rimasti risolti. La lista crebbe a dismisura fino a dimensioni spaventose.

Henry Lee Lucas aveva confessato circa 600 omicidi in 26 stati, molti dei quali commessi con Ottis Toole al tempo del loro incontro e della Mano della Morte. Toole, al tempo della confessione di Lucas, era già in carcere in Florida. Non fu preoccupato di essere coinvolto e perdonò a Henry anche l’uccisione della nipotina Becky.

Il processo a loro carico si risolse con la condanna a 5 ergastoli consecutivi per Ottis Toole, e alla condanna a morte più svariate condanne al carcere a vita per Henry Lee Lucas.

Nel 1998, poco prima che fosse eseguita l’esecuzione di Lucas, l’allora governatore del Texas, George W. Bush Jr., commutò la condanna a morte in una condanna di carcere a vita.

Henry Lee Lucas morì per un attacco cardiaco nella sua cella, ad Huntsville Prison, Texas, nel 2001. Ottis Toole, invece, morì nel 1996 a causa di una cirrosi epatica che lo stava consumando da tempo.