Ex Cimitero di San Pietro in Vicoli (Torino) e “La velata”

Il cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino, situato nella via omonima nel quartiere Aurora, ha una storia ricca e complessa

Ex Cimitero di San Pietro in Vicoli (Torino) e La velata
Il cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino, situato nella via omonima nel quartiere Aurora, ha una storia ricca e complessa. Costruito nel lontano 1777, fu il primo cimitero della città sabauda. Questo progetto fu avviato a seguito di un decreto del re Vittorio Amedeo III, emesso il 25 novembre, che vietava l’inhumazione dei defunti presso le chiese per ragioni igieniche.

Il cimitero iniziale era di dimensioni limitate e, in pochi anni, divenne sovraffollato. Inoltre, dal punto di vista sanitario, presentava gravi carenze. Durante l’estate, a causa delle sepolture caotiche e approssimative, l’area emanava un odore insopportabile per gli abitanti circostanti. Questa situazione spinse alla costruzione del cimitero monumentale nel 1829, il che portò progressivamente al declino e alla chiusura del cimitero di San Pietro in Vincoli. Quest’ultimo fu successivamente riservato solo per le inumazioni dei giustiziati, oltre ai defunti nelle cappelle private.

Nel corso degli anni, il cimitero subì vari danni e incidenti, tra cui l’esplosione della polveriera dell’arsenale militare vicino nel 1852. Questo evento provocò danni significativi e, nel 1854, fu decisa l’abolizione del cimitero anche come luogo di sepoltura per i giustiziati. Le sepolture nelle cappelle private continuarono fino al 1882.

Per lungo tempo, il cimitero di San Pietro in Vincoli fu oggetto di vandalismo, profanazioni e atti sacrileghi. Tuttavia, nel 1988, fu sottoposto a un’importante opera di ristrutturazione. La maggior parte dei resti dei defunti, ad eccezione delle cripte nel prato centrale, fu trasferita al cimitero monumentale, restituendo una certa dignità al luogo.

La leggenda

La leggenda del Cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino è avvolta da mistero e suggestione, dando vita a racconti affascinanti nel corso dei secoli. Questo cimitero ha una storia intrigante che mescola elementi di peste, riti satanici, una statua nota come “La Velata,” e persino un fantasma romantico.

Tutto ebbe inizio nel lontano 1777, quando il cimitero fu costruito su ordine di Vittorio Amedeo III di Savoia. Fu eretto vicino al fiume Dora per seppellire le molte vittime della peste e dell’ardente calura che avevano colpito Torino l’anno precedente, quando l’area era stata invasa dalla malattia e dal caldo torrido. In quel periodo, la sepoltura vicino ai centri abitati era vietata, quindi il cimitero venne collocato al di fuori della città.

Il cimitero di San Pietro in Vincoli è noto anche per la presenza di una statua chiamata “La Velata“, scolpita a Firenze nel 1794 da Innocenzo Spinazzi. Questa statua raffigura una donna con il viso coperto da un velo sottile, in modo che i lineamenti del volto siano appena visibili. Nella mano destra tiene un calice, e questa figura rappresenta la morte stessa. La statua fu originariamente creata per la tomba della principessa russa Barbara Beloselkij, morta prematuramente a soli 28 anni con tre figli piccoli. Su questa tomba, il marito aveva fatto incidere un’epigrafe in francese che esaltava il sentimento e la dolcezza della vita dell’anima.

La leggenda intorno a Barbara vuole che il suo fantasma vaga di notte intorno al Cimitero di San Pietro in Vincoli e seduca inconsapevoli amanti, solo per poi svanire nel nulla. Un tenente d’artiglieria di nome Enrico Biandrà fu uno dei testimoni di queste apparizioni. Si dice che sia rimasto affascinato dalla bellezza eterea di Barbara e se ne sia innamorato. Questa storia romantica e misteriosa ha catturato l’immaginazione di molte persone.

Tuttavia, il cimitero fu chiuso intorno al 1884 a causa dei frequenti riti satanici e dei saccheggi delle tombe che si verificavano di notte. La maggior parte delle salme fu successivamente trasferita al cimitero generale, e i cunicoli sotterranei furono chiusi. Solo alcune lapidi di famiglie aristocratiche torinesi rimangono nel cimitero.

Oggi, il Cimitero di San Pietro in Vincoli è stato restaurato ma conserva solo pochi segni del suo passato misterioso e romantico, con la statua “La Velata” che testimonia quella storia affascinante e avvolta nel mito.